Benvenuti nel sito del progetto Sedrin. Il progetto si propone di aiutare i bambini Rom a completare la loro istruzione primaria. Abbiamo deciso di affrontare questo problema attraverso la formazione di alcune donne Rom che agiscano da mediatrici culturali tra i bambini Rom e la scuola.
Secondo i dati del Consiglio d'Europa ("Verso un'educazione di qualità per i bambini Rom: transizione dalla prima infanzia alla scuola primaria", DG IV / EDU / Rom (2007) 5), il 50% dei bambini Rom in Europa non completa l'educazione primaria. La ricerca educativa ha individuato i seguenti fattori come cause principali del fenomeno: durante i primi anni d’età del bambino, i genitori Rom non possiedono le informazioni e le competenze necessarie a sostenerlo nel corretto apprendimento della lingua e nel processo di sviluppo sociale (http://www.ecdgroup.com/pdfs/Preventing-Social-Exclusion.pdf); le aspettative di istruzione sono molto basse, l'ambiente sociale in cui i bambini vivono è caratterizzato da un apprendimento di tipo “orizzontale”, senza le rigide regole della scuola; la base orale del linguaggio e l'assenza di libri rendono la scuola un ambiente molto strano e diverso agli occhi dei bambini Rom (Charoula Stathopoulou, "Studenti Rom a scuola", 2005).
I dati della ricerca evidenziano come principale causa della dispersione scolastica dei bambini Rom la mancanza di un’adeguata preparazione all’ambiente scolastico. La diversità dell'ambiente scolastico rispetto all'ambiente abituale non facilita l’integrazione e incentiva il prematuro abbandono scolastico.
Alla luce di queste considerazioni, abbiamo deciso di affrontare il problema attraverso la formazione delle donne Rom, che possano agire nell'intermediazione tra bambini Rom e la scuola. Secondo il parere della partnership, le donne Rom sono la categoria più appropriata per preparare i bambini Rom alla scuola, perché sono persone conosciute dai bambini e condividono la stessa cultura e condizioni di vita. Le donne Rom sono in grado di conoscere e capire meglio di chiunque altro i vincoli della formazione scolastica e sono in grado di aiutare in modo più efficace. Tuttavia, al tal fine, occorre che siano formate e sostenute. L'opinione secondo cui i genitori Rom non vogliono mandare i figli a scuola, è stato dimostrato essere un mito (Comitato nazionale dei diritti dell'uomo di Atene, 2001), tuttavia è vero che molti genitori, soprattutto se essi stessi hanno lasciato la loro scuola prematuramente, non dispongono delle necessarie competenze genitoriali, al fine di fornire ai loro figli la dovuta preparazione. Dal momento che non sarebbe possibile formare tutti i genitori Rom nella preparazione dei loro figli a scuola (per mancanza di competenze o di tempo, data la necessità di lavorare per vivere), sono state ritenute le donne nelle comunità Rom (in qualità di genitori, parenti, vicini di casa, ecc) perfette per coprire questo ruolo. Pertanto, un’adeguata formazione di queste donne potrebbe migliorare l'inclusione dei bambini Rom nelle scuole a partire dall'età prescolare fino alle classi prime delle elementari con l'aiuto di soluzioni adeguate ai problemi da affrontare.
Per il partenariato di progetto l’assenza di un'adeguata formazione rappresenta la fonte principale dei problemi dei Rom. A causa di questa assenza, i Rom non hanno le capacità e le competenze per trovare buoni posti di lavoro e, pertanto, continuano a vivere nella marginalità espandendo questo circolo vizioso. La prima misura da intraprendere per migliorare la vita dei Rom è aumentare i tassi di partecipazione dei Rom nelle scuole. Inoltre, abbiamo deciso di indirizzare il progetto a questo problema, in quanto, sebbene si tratti di una priorità riconosciuta, poche cose sono state fatte fino ad ora per l'istruzione pre-scolastica dei Rom e la lotta contro l'abbandono scolastico.
Il progetto è pienamente coerente con le strategie di sviluppo di tutti i partner coinvolti. P1 è un'organizzazione molto attiva nel campo dei progetti europei in materia di istruzione e formazione, in particolare in materia di gruppi sociali a rischio di esclusione. L’organizzazione è ben propensa a sperimentare nuove metodologie didattiche e migliorare l'istruzione e la formazione dei bambini rom. P2 è un'associazione Rom molto attiva in qualsiasi tipo di attività che possa migliorare la vita delle comunità rom. I progetti di educazione sono una delle loro principali priorità. Lo stesso vale anche per il P6. Si tratta di un'associazione Rom molto attiva nel settore della formazione, alla ricerca di nuove opportunità per migliorare il livello di istruzione delle popolazioni rom. P7 è un'organizzazione che si occupa di migliorare l'istruzione e la qualità della vita dei bambini orfani (soprattutto Rom e quindi questo progetto è ovviamente parte della loro strategia). P3 è un'associazione di donne Rom che si batte per l'empowerment, mentre P5 è una ONG guidata da Rom. P4 è un’università interessata a ricerche esplicite in materia di istruzione dei Rom, mentre P8 è un ente ecclesiastico che tratta ogni giorno con la popolazione Rom, interessata a sviluppare le proprie competenze e aumentare le proprie capacità.
Sono molte le priorità politiche a livello europeo riguardanti il settore. In una recente riunione a Bruxelles (20/5/2011), i ministri dell'Educazione hanno raggiunto un accordo politico per ridurre il numero degli abbandoni scolastici. L'aumento della partecipazione alla formazione (in particolare per i gruppi a rischio di esclusione) sono parte integrante della strategia Europa 2020 e anche il programma di istruzione e formazione 2020. La comunicazione "Un quadro europeo per le strategie nazionali in materia di inclusione dei Rom" è stata adottata nel mese di aprile 2011 e invita tutti gli Stati membri a sviluppare strategie nazionali per i Rom entro la fine dell'anno. Particolare attenzione è rivolta ai bambini e alla dispersione scolastica. Tutti i paesi del partenariato hanno dichiarato come priorità nazionale la riduzione del numero di abbandoni scolastici.
Il progetto rappresenta una nuova idea innovativa sviluppata dai partner. Sebbene il progetto si basi sui risultati di ricerche sia descrittive che empiriche riguardanti i bisogni dei bambini rom, esso non è né parte nè il proseguimento di un altro progetto. Tre partner su cinque (P1: Azione, P6: Maranatha e P7: FSFCA) avevano pregresse esperienze progettuali co-finanziate dal Programma Diritti fondamentali e Cittadinanza dell'Unione Europea denominata ROMA SOURCE e coordinate da Leeds City Council.
Questo progetto è stato finanziato con il sostegno della Commissione Europea. Questa pubblicazione rispecchia il punto di vista del soloautore e, pertanto, la Commissione non è responsabile di alcun uso che possa essere fatto delle informazioni qui contenute.